Gruppo ALTRO. 1981. ALTRO 10 anni di lavoro intercodice, collana Architettura/ materiali teatro. Roma: Kappa
Questo libro è a firma collettiva “Altro – lavoro intercodice”
Luigi Ceccarelli ha fatto parte del gruppo Altro-lavoro intercodice dal 1977 al 1981, anno della realizzazione di questo testo e anno in cui il gruppo originario si è di fatto sciolto diventando “Altroteatro”.
Schema amplificazione palcoscenico e platea.
Progetto degli altoparlanti mobili posti sopra gli spettatori.
Quattro microfoni a contatto amplificavano uno struttura metallica azionata dai performers.
Abominable A
Sulla realizzazione del suono
Il materiale di partenza dal quale sono ricavati gli elementi sonori di Abominable A, è ottenuto registrando su nastro magnetico alcune voci che leggono tutte le parole inizianti per A nella lingua italiana secondo l’ordine del vocabolario. Sono inoltre aggiunte alcune parole, sempre inizianti per A, della lingua francese, inglese, tedesca, spagnola, ceca.
La registrazione è avvenuta facendo leggere a circa venti persone diverse, sequenze molto lunghe senza interruzione. Ad ognuna di esse è stato richiesto un particolare ritmo di lettura, in modo da ottenere che ogni sequenza risultasse ritmicamente diversa, ma tranne che per la parola « Abominable », non è mai stato richiesto un particolare carattere di dizione.
Gli eventi sonori sono prodotti da un nastro magnetico a quattro piste. Fanno eccezione alcune parti:
« Anagramma » (I parte) dove nove attori eseguono dal vivo la partitura di un dialogo
« Alibi », anche questo recitato dal vivo dall’attore.
Alcuni momenti sonori di « Attorcere » sono ottenuti amplificando il suono della struttura metallica agita dagli attori.
Il sistema di diffusione del suono è costituito da sei casse acustiche di cui quattro fisse e due mobili. La disposizione permette di ottenere due spazi acustici diversi:
il sistema di ascolto composto dalle due casse acustiche mobili non è comune al campo delle azioni visive, ma completamente indipendente, in modo che lo spazio sonoro non abbia alcuna corrispondente visiva. In questo caso il suono proviene da « sopra » gli spettatori. Il movimento del suono è
reale, in quanto gli altoparlanti, azionati da un sistema di carrùcole, si spostano parallelamente e indipendentemente lungo tutta la platea.
Il tempo totale di svolgimento delle azioni è determinato approssimativamente dalla lunghezza della elencazione che inizia con la parola « A » e termina con « Azurine ».
Ogni diversa azione visiva corrisponde ad una diversa elaborazione del materiale sonoro. Il rapporto tra i due campi, però, non è mai di corrispondenza, né vi è un rapporto di subordinazione tra di loro. Le due componenti, sonora e visiva, procedono influenzandosi reciprocamente, in modo che la risultante sia una unica struttura data dalla sommatoria di tutti gli eventi sonori e visivi.
I principali parametri di elaborazione sonora sono: ritmo, timbro, movimento, posizione nello spazio.
– Ritmo
Ad ogni azione corrisponde una particolare elaborazione del ritmo, di cui ne sono stati considerati due tipi: la caratteristica del materiale di partenza, cioè il ritmo della dizione, e l’elaborazione di questo per mezzo di tecniche di laboratorio. Alcune parole sono state isolate ‘ o addirittura frammentate, in modo da ottenere singole cellule ritmiche, poi montate casualmente o secondo precisi criteri ritmici. Inoltre, in alcuni casi sono state sovrapposte diverse sequenze o anche una sequenza è stata sovrapposta a se stessa. Questo ha permesso di ottenere una struttura ritmica più complessa fino ad arrivare praticamente al suono continuo.
– Timbro
Oltre alla caratterizzazione timbrica delle diverse voci recitanti, alcune parole sono state elaborate elettronicamente mediante filtri, modulatori e variando la velocità di scorrimento del nastro. Tali modificazioni, in genere, non compromettono la comprensibilità; solamente in « Almohada », le voci sono elaborate in modo tale da risultare incomprensibili.
– Spazio
Mediante i due sistemi di diffusione è stato possibile ottenere una distribuzione spaziale degli elementi sonori continuamente varia-
bile. Ad ogni suono è stato aggiunto un particolare tipo di riverberazione, questo per dare una sensazione di diversa lontananza delle sorgenti sonore.
– Movimento
Come per il ritmo, il movimento nello spazio non segue i movimenti delle azioni visive lungo la pedana e non è corrispondente a questo, ma i due elementi si combinano tra loro, in modo da originare un sistema di relazioni complesse e continuamente variabili (es. partitura di allineamento). In questo modo non si ha mai la supremazia di un sistema di percezione sull’altro; anche quando una delle due componenti è molto elementare, la sua contrapposizione con l’altra viene a incidere sensibilmente sull’effetto percettivo contribuendo a modificare la struttura risultante.