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Luigi Ceccarelli

Opere

Luṣ (Luce) [2015]

concerto di Luigi Ceccarelli, Ermanna Montanari, Daniele Roccato

musica Luigi Ceccarelli, Daniele Roccato

su testo di Nevio Spadoni
costumi Margherita Manzelli
regia Marco Martinelli

LUS (LUCE)

Ermanna Montanari – voce
Luigi Ceccarelli – live electronics
Daniele Roccato – contrabbasso

regia Marco Martinelli

spazio scenico e costumi Margherita Manzelli, Ermanna Montanari
disegno abito di Bêlda Margherita Manzelli
animazione dello sfondo con opere originali di Margherita Manzelli
a cura di Margherita Manzelli, Alessandro e Francesco Tedde

regia del suono Marco Olivieri
disegno luci Francesco Catacchio
direzione tecnica Fagio
elaborazione e tecnica video Alessandro e Francesco Tedde – Antropotopia

elementi di scena realizzati dalla squadra tecnica del Teatro delle Albe Alessandro Bonoli,
Fabio Ceroni, Enrico Isola, Dennis Masotti, Francesca Pambianco
sartoria Laura Graziani Alta Moda
organizzazione e promozione Silvia Cassanelli, Silvia Pagliano

produzione ERT Emilia Romagna Teatro Fondazione
in collaborazione con Teatro delle Albe/Ravenna Teatro

Ermanna Montanari e Luigi Ceccarelli hanno realizzato pagine indimenticabili di teatro-in-musica, da L’Isola di Alcina a La mano, spettacoli del Teatro delle Albe che hanno segnato la storia del teatro italiano negli ultimi due decenni. Ora si cimentano con LUS (LUCE), un poemetto di Nevio Spadoni in lingua romagnola, centrato su Bêlda, veggente e guaritrice delle campagne romagnole di inizio Novecento.
Una figura potente di donna vittima dell’ipocrisia del paese, che nell’orgoglioso grido di rivolta contro la codardia degli uomini si permette un maleficio di morte ai danni di un “pretaccio”, colpevole di aver disseppellito la madre di lei.

rappresentazioni di Lus

16 – 24 gennaio 2015, Modena, Teatro delle Passioni
26 febbraio 2016, Verona, Teatro Camploy, L’altro Teatro
01 marzo 2016, Cesena, Teatro A. Bonci
7 settembre 2016, Roma, Il Giardino Ritrovato, Palazzo Venezia
8 settembre 2016, Roma, Short Theatre Festival – Macro la Pelanda
27 settembre 2016, Rimini, Sagra Musicale Malatestiana, Teatro degli Atti
18, 19 ottobre 2016, Shanghai (Cina), R.A.W! – China Shanghai International Arts Festival
24 – 27 novembre 2016, Prato, Teatro Metastasio
1 – 4 dicembre 2016, Ravenna, Teatro Alighieri
21 aprile 2018, Bologna, Arena del Sole
15 maggio 2018, Lugano (Svizzera), LAC Lugano Arte Cultura

Luṣ è allo stesso tempo un concerto e uno spettacolo di teatro. Questi due elementi convivono nella performance in modo inscindibile, l’uno rappresentato dai due musicisti, l’altro dalla voce recitante. Il suono è quindi l’elemento cardine che unisce in una sola entità la costruzione formale: la voce recitante è integrata nell’elemento musicale, la musica è  parte della struttura drammaturgica.
Usiamo il termine “suono” per comprendere in un tutt’uno sia la musica che la parola “detta”, considerandoli quindi elementi di un linguaggio comune, allo stesso modo in cui li percepiamo attraverso un unico canale sensoriale.

In Lus i suoni sono quelli del contrabbasso, strumento dal timbro ricchissimo e cangiante e quelli della lingua romagnola di Ermanna Montanari che interpreta il testo di Nevio Spadoni scritto in un dialetto dalla graffiante asprezza e dall’espressività potentissima – lingua madre di Ermanna e per questo profondamente sentita, allo stesso modo in cui uno strumentista è in completa simbiosi con il proprio strumento.
Voce e contrabbasso, strumenti capaci di produrre una gamma infinita di sonorità che coprono tutto lo spettro dell’udibile, generatori di emozioni di cui sono testimonianza millenaria e atavica,  e tuttora strumenti di espressione del pensiero contemporaneo.

In Lus i suoni prodotti dal vivo diventano un universo sonoro complesso attraverso quell’operazione alchemica della

contemporaneità che è l’elaborazione elettronica. Non un processo di trasformazione verso sonorità stranianti e astratte, ma un processo che rende percepibili le più sottili variazioni acustiche e che moltiplica le sovrapposizioni  timbriche pur mantenendo inalterata la fonte sonora originaria. Un processo che considera la tecnologia come mezzo espressivo ma al tempo stesso trasparente e non distruttivo del suono naturale.
In Lus l’elaborazione digitale è operata completamente in tempo reale.  Partendo dall’amplificazione dei suoni per rendere percepibili dettagli altrimenti inudibili, i suoni vengono scomposti, ricomposti e moltiplicati per creare sovrapposizioni temporali e generare dense stratificazioni timbriche, complesse a volte più di quelle di una intera orchestra. Il suono viene poi spazializzato e diffuso in tutto l’ambiente con un sistema surround per far si che il pubblico sia totalmente immerso “nel” suono.
Una esperienza sensoriale, a volte delicatamente sottile, a volte di densità tellurica, mai finalizzata a se stessa, ma completamente dedicata a rendere più reale l’emozione di Belda, della sua miseria, della sua compassione, della sua disperazione, della sua santità. E senza passare possibilmente per le convenzioni e le mediazioni dei linguaggi tradizionali, dove il messaggio del suono è nell’essenza del suono stesso, nella sua autenticità, proprio come autentico è il  sangue sul vestito di Belda.

Luigi Ceccarelli e Daniele Rooccato

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