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Luigi Ceccarelli

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Studio per una Pratica dell’Estasi – Prima

Ago , 20
Studio per una Pratica dell’Estasi – Prima

Reggio Emilia, 9 e 10 novembre 2024
(9 nov ore 17 e 20:30, 10 nov ore 17:30 e 19:30)

Teatro Ariosto
i Teatri di Reggio Emilia
FESTIVAL APERTO

commissione Fondazione i Teatri
Prima Assoluta

STUDIO PER UNA PRATICA DELL’ESTASI
Installazione

musica e spazio sonoro – Luigi Ceccarelli
testi  – Nazim Comunale
luci e spazio scenico – Vincent Longuemarre

John De Leo – voce
Luigi Ceccarelli – Live electronics

Uno spazio virtuale unico e cangiante in grado di accogliere suoni, visioni, performer e pubblico in un ambiente concepito ad hoc.

«Studio per una pratica dell’estasi è nato dalla ricerca di come il suono sia rivelatore della spiritualità umana in senso totalmente laico, al di là di ogni religione. È anche la ricerca del suono primordiale, della possibilità incontaminata di comunicare oltre le convenzioni e i generi.

Il canto gregoriano e il canto tibetano sono il punto di partenza delle musiche. I canti originali sono stati rielaborati nella forma di una nuova composizione elettroacustica che usa le nuove tecnologie per la rielaborazione del suono, superando i limiti dell’esecuzione vocale e strumentale, anche se la natura di canto rimane sempre riconoscibile, e anzi si amplifica nei riverberi e nel trattamento digitale.

La possibilità di modificare artificialmente i parametri del suono (riverberazione, dinamica, durate temporali) ci ha permesso di far coesistere nello stesso ambiente acustico i due universi musicali, cosa altrimenti impossibile. A essi si unisce, unica presenza live oltre all’elettronica, la voce di John De Leo le cui straordinarie doti espressive e tecniche estese, vengono integrate e al tempo stesso enfatizzate nell’organismo complessivo, anche attraverso elaborazioni e spazializzazioni.

Abbiamo creato uno spazio virtuale unico e cangiante in grado di accogliere suoni, visioni, performer e pubblico in un ambiente concepito ad hoc. L’affascinante spazialità delle voci crea in questa installazione una dimensione sonora e visiva astratta, a favore di una percezione onnisensoriale. Il suono diffuso a 360 gradi immerge completamente il pubblico nel flusso acustico. La luce è una presenza fondamentale e attiva, un segno che viene dall’esterno, chiaro ed essenziale».

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