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Opere

SHIPWRECKS/NAUFRAGI – Trilogia Audiovisiva [2022]

SHIPWRECKS/NAUFRAGI

Trilogia Audiovisiva, durata 28 minuti

Video: Giulio Latini
Musica, sound design e testi: Alessandro Cipriani

  1. Scéne de Naufrage
  2. Naufragio
  3. The Last Shipwreck

 

Su questa trilogia è stato pubblicato il libro/catalogo d’arte
 “SHIPWRECK/NAUFRAGI”
a cura di Valentino Catricalà
con articoli di musicologi e critici d’arte quali Guido Barbieri, Giovanni Bietti, Laura Cherubini, Marco Maria Gazzano† e Lorenzo Madaro
Manfredi Editore

PROIEZIONI DELLA TRILOGIA E PRESENTAZIONI DEL LIBRO
Firenze, 12 Marzo 2022 – Tempo Reale – “Lampi”, PARC Performing Arts Research Centre
(Prima proiezione assoluta della trilogia audiovisiva)
Roma, 27 Aprile 2022 – Mostra “Il Video Rende Felici – Videoarte in Italia”, Palazzo delle Esposizioni
Milano, 31 Maggio 2022 – Accademia di Belle Arti di Brera (ex studio Hayez)
Roma, 14 Luglio 2022 – “Festival ArteScienza”, Auditorium Goethe Institut
Alatri (FR) 30 Settembre 2022 – “Visioni Molteplici”, Sala della Biblioteca Comunale
Lecce, 20 Maggio 2023 “Anamòrphosis Festival”, Cinelab Bertolucci -Manifatture Kons
Cesena, 26 Maggio 2023 – Conservatorio di Musica, sala Dallapiccola
Roma, 8 dicembre 2023, Festival di Nuova Consonanza, Macro – La Pelanda

Proiezioni di singoli movimenti della trilogia:
Roma, 30 Novembre 2019, MACRO, Museo d’Arte Contemporanea Roma (Proiezione del 2° movimento, Naufragio)
Matera 12 Giugno 2021 – MA/IN Festival, Auditorium Casa Cava (Proiezione del 3° movimento, The Last Shipwreck)
Ancona, 26 Ottobre 2022 – XXIII CIM, Colloquio di Informatica Musicale, Auditorium della Mole Vanvitelliana (Proiezione del 3° movimento, The Last Shipwreck)
Asolo, 18 Giugno 2023 – Asolo Art Film Festival, Sala della Ragione (Proiezione in concorso nella sezione Film d’Arte del 3° movimento, The Last Shipwreck).

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Dispersi nelle mutevoli trame sospese di un paesaggio marino frammenti di corpi fluttuano tra oscurità e luce. Un’architettura sensibile di voci si materializza progressivamente all’ascolto nel segno della dolente ripetizione dell’identico, della delirante religione dell’integralismo economico, di un ordine calcolante cui nulla sembra potersi sottrarre…

Fra queste immagini di corpi e corde nel mare (che richiamano simbolicamente la sperdimento e la perdita di migliaia di persone nel Mediterraneo) si affacciano, nel suono, urla del crollo della borsa di New York, voci gridate di radiocronache di calcio, echi della vita-mercato, della vita-distrazione, mentre una voce sommessa dal fondo del mare divisivo scandisce il tempo dei giorni, dei mesi, degli anni, con domande a cui non si può rispondere…

Così, a poco a poco, tra visibile e invisibile, tra udibile e inudibile, la lingua del Naufragio reale e simbolico che scandisce il tempo presente prende a trasfigurarsi in un ritratto dinamico impegnato ad accendere i sensi di un viaggio dentro e fuori di sé dalle molteplici chiavi interpretative. Un viaggio che, tra le altre valenze possibili, invita a sostare sull’effettivo grado di apertura relazionale del nostro sguardo-ascolto.

Sull’effettivo grado delle nostre risposte di accoglienza alla voce, sommessa o gridata, della vulnerabilità dell’Altro.

Ovvero, né più né meno, che lo specchio di me stesso.

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