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DVD – LA CORAZZATA POTEMKIN

DVD – La Corazzata Potëmkin

Cineteca di Bologna
Anno: 2017
2 Dvd con booklet (68’+119’ / 80 pp.)
prezzo: 16.90 €

di Ejzenštejn, Sergej (Eisenstein, Sergej)

Con doppia traccia
Colonna sonora di Edison Studio, 2017 (DTS 5.1 e stereo)
– Musica originale di Edmund Meisel, 1925 (stereo)

Lingue: Russo, sottotitoli in Italiano

Acquista il DVD nel Cinestore della Cineteca di Bologna

logoSIAE nw-picc bianco03con il supporto della Società Italiana Autori ed Editori per il progetto “SIAE – classici di oggi”

Il film viene presentato con doppia traccia audio: una nuova colonna sonora elettroacustica prodotta da Edison Studio (musica di Luigi Ceccarelli, Fabio Cifariello Ciardi, Alessandro Cipriani in collaborazione con Vincenzo Core) e la partitura originale di Edmund Meisel nell’adattamento ed esecuzione di Helmut Imig.

contenuti del libro
Saggi inediti di Peter von Bagh, Wu Ming 1, Emiliano Morreale, Roberto Chiesi. Una conversazione con Naum Kleiman, condotta da Bernard Eisenschitz. Voci sul Potëmkin: Léon Moussinac, Robert Desnos, Lewis Jacobs, Roland Barthes. La musica del Potëmkin: Lothar Prox e Helmut Imig sulla partitura originale di Edmund Meisel, Giulio Latini sulla colonna sonora elettroacustica di Edison Studio.

rarità e approfondimenti
Sulle tracce della Corazzata Potëmkin, documentario di Artem Demenok (2007); Il cinema secondo Ejzenštejn, una lezione di cinema di Naum Kleiman; La corazzata Potëmkin in Italia. Versioni a confronto, a cura di Roberto Chiesi e Antonio Bigini; Actualités Pathé: Les Troubles de Saint-Pétersbourg (1905) e La Révolution en Russie (1905).

Recensione

L’impresa della Potëmkin

Diciamolo senza timori. Un film bello come «La corazzata Potëmkin» non è stato ancora fatto. Un simile tripudio raffinato avanzatissimo di immagini, un simile trascinante omaggio all’autovalorizzazione rivoluzionaria delle masse proletarie. Film muto. La versione integrale restaurata da Deutsche Kinemathek riprende anche la colonna sonora originale scritta da Edmund Meisel per pianoforte e orchestrata da Helmut Imig in tempi recenti. Scritta in occasione della prima di Berlino del 24 aprile 1926, quattro mesi dopo la prima di Mosca.
Si poteva pensare a un’altra colonna sonora concepita secondo i criteri e le idee che circolano nella musica «sperimentale» (multiforme) di oggi e che nello stesso tempo realizzasse una sonorizzazione di gran parte del film? 

Al punto di farci assistere a un film sonoro in lingua originale con sottotitoli italiani? Si poteva e Studio Edison ha compiuto l’impresa («Sergej Ejzenstein, La corazzata Potëmkin», 2 dvd, versione Meisel e versione Studio Edison, Ed. Cineteca di Bologna). Ingaggiati due attori russi, catturate le loro voci su testi ricavati dalle didascalie russe originali, moltiplicate le voci al computer per le scene corali. Ecco una vera e propria «nuova» Potëmkin.
Si sente l’orrido sadico comandante della nave urlare le sue invettive e i suoi ordini di condanna a morte dei marinai che rifiutano di mangiare la carne avariata. Si sente Vakulinchuk, il marinaio che guida l’ammutinamento, incitare i suoi compagni. Vakulinchuk che finisce ucciso e, a terra, davanti al porto di Odessa, viene celebrato come l’eroe della rivoluzione. Si sentono ritmati i passi del plotone di esecuzione (che non sparerà) sul ponte della nave e delle guardie zariste che

fanno strage di folla sulla scalinata. Forse i puristi avranno da ridire. Ma il gusto di Studio Edison è perfetto e il fascino di questa visione è sconvolgente. E la musica? Quella elettroacustica che c’è oltre gli effetti sonori, peraltro molto musicali, delle azioni compiute nel film? Di altissimo livello. Batteria, chitarra elettrica, contrabbasso, balafon, lastre di metallo e trattamenti digitali di suoni registrati. Splendide sequenze percussive free, qualche reminiscenza glitch e un’inventiva incredibile nel frenetico «continuum frastagliato» delle scene dove sulla Potëmkin autogestita si prepara la battaglia contro la flotta zarista. (Ma i marinai della flotta, insorti a loro volta, lasceranno passare i fratelli della rivolta).

(Mario Gamba – Il Manifesto – ALIAS – 13 gennaio 2018)