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Luigi Ceccarelli

Opere

PARADISO [2022]

musica per la terza cantica della Divina Commedia di Dante Alighieri del Teatro delle Albe

Musiche di Luigi Ceccarelli, Andrea Veneri, Vincenzo Core, Giacomo Piermatti, Gianni Trovalusci, Raffaele Marsicano

musiche Luigi Ceccarelli
commissione di Ravenna Festival
con la collaborazione di Andrea Veneri, Vincenzo Core, Raffaele Marsicano, Gianni Trovalusci, Giacomo Piermatti

Vincenzo Core – chitarra elettrica
Raffaele Marsicano – trombone
Giacomo Piermatti – contrabbasso
Gianni Trovalusci – flauti
Andrea Veneri – live electronics
e con Mirella Mastronardi – voce

sound design Marco Olivieri
sistema di diffusione sonora
D&B Soundscape – BH Audio

prima rappresentazione
24 giugno – 8 luglio (tranne il lunedì) 2022
Ravenna, Giardini pubblici, ore 20, Ravenna Festival

Paradiso
parte scenica

chiamata Pubblica per “La Divina Commedia” di Dante Alighieri
ideazione, direzione artistica e regia
Marco Martinelli e Ermanna Montanari

in scena
Ermanna Montanari, Marco Martinelli, Luigi Dadina, Alessandro Argnani, Roberto Magnani, Laura Redaelli, Alessandro Renda, Camilla Berardi e i cittadini della Chiamata Pubblica

spazio scenico e costumi allievi dell’Accademia di Belle Arti di Brera Milano-Scuola di Scenografia e Costume coordinati da Edoardo Sanchi e Paola Giorgi
disegno luci Fabio Sajiz

direzione tecnica Luca Pagliano cin Alessandro Pippo Bonoli e Fagio
tecnici luci Luca Pagliano, Marcello Maggiori
tecnico audio Fagio
movimenti di scena Alessandro Pippo Bonoli
realizzazione scene e allestimento squadra tecnica del Tetro delle Albe / Ravenna Teatro
sartoria A.N.G.E.L.O
responsabili di produzione Silvia Pagliano e Emilio Vita in collaborazione con Serena Cenerelli e Eleonora Ginexi
organizzazione e promozione Teatro delle Albe / Ravenna Teatro
coordinamento relazioni con la stampa Rosalba Ruggeri
grafica e lettering Cosatta Gardini – Casa Walden
fotografia SIlvia Lelli

produzione Ravenna Festival/Teatro Alighieri
in collaborazione con
Teatro delle Albe/Ravenna Teatro
con il contributo straordinario del Comune di Ravenna
commissione di Ravenna Festival

……… Ma quanto e più delle parole sono il ritmo danzante e la musica – meravigliosa, di Luigi Ceccarelli – a parlarci di ciò che i nostri occhi vedono……..
Luca Doninelli, Il giornale, 7 luglio 2022

…..tutto il Paradiso che vedremo è un viaggio verso l’estasi, verso l’uscita da sé, dalla compassatezza, dall’abitudine; un’estasi poco new age e molto ‘sociale’, fatta di indignazione politica e umana, di necessità di superare la condizione quotidiana di pigrizia, di soggezione, di mancanza di capacità di volare……..

….Là, nel piano terreno, annebbiati da un velo i musicisti suonano rapinose musiche di Luigi Ceccarelli, con interventi elettronici…..

….Di suoni tutto è avvolto: voci, soffi, sospiri, assoli di strumenti e insiemi, variazioni e elettroniche, un mondo intero…..

…. Chi guardava il cielo e chi, più in basso, il nostro pallido romantico pianeta, veniva trasportato nell’ultimo viaggio dalla voce di Ermanna Montanari. Impastata di armonici arcaici, di profondità, si sublimava in un concertato di suoni con grane quasi bambine, come dovevano essere all’origine le voci del mondo. Poco in certi punti lasciava concentrare sulle parole. Il senso si smarriva a favore della musica, monodica polifonia, un altro girare in tondo e sfondare prospettive verso la vertigine (e l’ordinato caos) alla Borromini. Quel ritmo, quella cantilena, quel canto parlato faceva il vuoto e portava in alto, da qualche parte, lasciando presenti tutti gli altri e le altre intorno, i corpi stesi sui tondi in terra come pulviscolo di stelle in cieli astronomici o di figure immaginarie in cieli astrologici. Era un vibrare “con”, sentendo “l’amor che move il sole e l’altre stelle”, l’ultimo verso, il fiato di scioglimento dall’incanto. Del viaggio.

Massimo Marino, Doppiozero, 8 luglio 2022

……Ogni momento è caratterizzato dalla musica di Luigi Ceccarelli, che imbeve tutto di sé dando atmosfera e sostanza alle apparizioni che, come in un benefico sogno, si susseguono. Alla fine il buio invade la scena ed è allora che le stelle si fanno più visibili, ed è allora che, sdraiati sul prato, ci paiono così vicine da poterle toccare, testimoni ancora una volta di una “trasumanazione” che qui, in terra, solo un teatro imbevuto di sapienza e luce ci può forse far vivere.

Krapp’s Last Post  22 luglio 22 Mario Bianchi

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