Bianco Nero Piano Forte – IX FKL
San Cesario di Lecce (Lecce), 3 – 6 Ottobre 2019
Distilleria De Giorgi, via Vittorio Emanuele III
Soundscapes of Work and of Play
IX International FKL Symposium on Soundscape
BIANCO NERO PIANO FORTE
video installazione
un progetto di Mara Cantoni, Luigi Ceccarelli, Silvia Lelli, Roberto Masotti
fotografie Lelli e Masotti
prose e versi Mara Cantoni
musica Luigi Ceccarelli
con le voci di Izumi Arakawa, Sonia Bergamasco, Paolo Bessegato, Elena Bucci, Mara Cantoni, Marco Cavalcoli, Sandro Cerino, Carole Chambellon, Enrico Fink, Gabriella Franchini, Camillo Grassi, Gabriel Kahn, Pietro Lucchino, Ermanna Montanari, Giovanna Mori
video a cura degli autori con Gerardo Lamattina
produzione Ravenna Festival 2009
musiche realizzate presso Edison Studio, Roma / IMEB, Bourges
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In assenza dell’uomo le cose cosa sono? Forme inerti, impronte lasciate nel solco della storia o figure pulsanti dell’immaginario? In particolare un pianoforte senza pianista cosa fa? Aspetta, medita, evoca, semplicemente sta? E dell’uomo ha nostalgia? Forse l’assenza dell’uomo non è che la nostalgia ch’egli ha di se stesso. Del suono, del timbro, del tono.
Questa originale idea di installazione nasce da una serie fotografica di singolare capacità evocativa. Il candore trasognato e vagamente surreale delle immagini, nell’incontro con gli ironici e immaginifici testi e con il multiforme e sempre cangiante mondo sonoro, dà luogo a un’opera di grande fascino e compattezza. Arti diverse non solo si parlano ma si ascoltano congiungendosi. Il pianoforte, eletto così a protagonista, più che essere da noi osservato, ci osserva. Implacabile, nero, lucido, teso. E anche concretamente presente, adagiato sul fianco, spoglio, a ricevere immagini proiettate sulla cordiera, appena filtrate da un tulle, e a far cantare le sue corde, stimolato da leggere vibrazioni elettromeccaniche.
In quaranta fotografie, tutte rigorosamente in bianco e nero, pianoforti variamente ambientati, guardati da prospettive inedite, si rivelano creature a tratti inquietanti, quasi sempre misteriose.
Una ventina di testi scritti affianca le immagini, infondendovi una sorta di animismo evocativo e talora strampalato: sono brevi storie, dialoghi, versi poetici o commenti paradossali dove la dimensione fantastica si intreccia a riferimenti musicali e letterari.
L’ambientazione sonora trae dal pianoforte la voce più inedita e interiore e trasforma il percorso visivo in uno spazio multidimensionale, traducendo le parole scritte in infinite sonorità in dialogo con lo strumento.
Bianco Nero Piano Forte
è costituito da un ciclo di 24 pezzi, legati alle foto ed a 24 testi, con durata variabile