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Architecture buro

Opere

Alba [2002]

per Zarb e elettronica

per Zarb e elettronica
Durata: 10’50”
Edizioni RAI Trade / CNI

Prima esecuzione: Roma, 21/11/2002, Sala Casella, “Edison Studio Crossings”
Interpreti: Mahamad Ghavi-Helm

Alba è incluso nel CD Zarbing
Una produzione EdisonStudio
Edizioni LaFrontiera (LFDL 19401) e Rai Trade (RTP0090)
Distribuzione CNI
zarb Mahamad Ghavi-Helm

Presentazione
“Alba” si ispira ad una lirica del poeta persiano Rumi (“At dawn” nella traduzione inglese).
Il testo, nella recitazione del percussionista Mahamad Ghavi-Helm, insieme a campionamenti dello zarb e di altri strumenti tradizionali, costituiscono i materiali per l’elettronica in tempo differito, sopra i quali si stratifica e interagisce l’azione dal vivo del solista.
La sacralità laica del testo di Rumi narra, sublimandoli in poesia, di percorsi interiori, alla ricerca di sé, nella circolarità dell’esperienza umana. Ed un moto circolare pervade anche la partitura, dove la ritmica desunta dalla declamazione tradizionale del testo cerca una sintesi con l’improvvisazione condotta dall’interprete sui pattern predisposti dall’autore.

Recensioni

Tuttolibri, La Stampa, 10-06-2006
di Sandro Cappelletto
NOTE CLASSICHE:
“Da un tronco di noce il magico tamburo zarb”
Mahammad Ghavi Helm e’ un maestro di percussioni iraniano, da anni attivo in Francia. Grazie a lui e ad un altro grande virtuoso, Ostad Hosein Therani, lo zarb, arcaico tamburo ricavato da un tronco di noce coperto di pelle di capra, e’ ritornato ad essere uno strumento vivo. Gli strumenti non muoiono mai, in verita’, ma acquistano una vita nuova quando, anche se antichissimi, su di loro si posa lo sguardo creativo di nuovi compositori.

Questo hanno fatto, dopo un lungo periodo di corteggiamento, quattro musicisti italiani: Cardi, Ceccarelli, Cipriani e Cifariello Ciardi. Allo zarb, hanno unito altri tamburi della tradizione persiana e il live-electronics, cioe’ la possibilita’ di manipolare, nel tempo, nello spazio, nella grana, la nostra percezione del suono.
Mahammad Ghavi non si limita a suonare, magnificamente, questi strumenti evocatori, ma in tre brani canta versi di Jalal ad-din Rumi, poeta e mistico persiano del XII secolo, padre del sufismo. Non potrebbe dunque esserci disco piu’ globale, piu’ vario nella provenienza delle sue componenti, piu’ esposto ai rischi di quella superficiale koine’ globo-espansa che tanta parte gioca nella popular music contemporanea. Invece, qui, ognuno rimane se stesso. […]
Marius Schneider, lo studioso che cercava il rapporto tra suono e vita animale, defini’ il tamburo «madre di tutte le cose, ponte fra cielo e terra», fra l’evocazione senza peso e la fisicita’ frenetica e sensuale che sa generare.
Su questi confini insiste Alba, il brano di Mauro Cardi, sfuggente e persistente come un labirinto della psiche, mentre la voce, il tamburo, gli echi elettronici cercano, inseguono «te, zefiro di primavera, perche’ ora te ne sei andato cosi’ presto?». Una sintesi riuscita, un brano che chiama a gran voce la scena, che chiede di essere visto.


Principali esecuzioni di Alba:
Roma, 21/11/2002, Sala Casella, “Edison Studio Crossings”, Mahamad Ghavi-Helm
Roma, 11/05/2004, IREM2004, Conservatorio S.Cecilia, Mahamad Ghavi-Helm
Belfast, 27/08/2008, ICMC 2008, Mahamad Ghavi-Helm
Milano, 19/05/2021, Teatro Nohma, Mahamad Ghavi-Helm
Milano, 20/05/2021, Teatro Nohma, Mahamad Ghavi-Helm

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