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Opere

Manao tupapau [1996]

per flauto, percussioni, nastro e live electronics

Manao tupapau (1996)
per flauto, percussioni, nastro e live electronics
Finalista al 24° Electroacustique Music Competition di Bourges
Organico: Fl. (Ott. Fl. In Sol) Perc. (Mar. G.C. Djambé Wind chimes Bamboo chimes Wood chimes)
Durata: 8’48”
Edizioni Ricordi
Produzione Istituto Gramma, L’Aquila

Prima esecuzione: Roma, 9/12/1996, Acquario Romano, Progetto Musica 96
Interpreti: Giuseppe Pelura, Rodolfo Rossi
Regia del suono Mauro Cardi

Presentazione

Manao Tupapau, per flauto (ottavino, flauto in sol), percussioni e nastro magnetico è stato composto nell’autunno 1996.
Il lavoro si inserisce nel progetto “VariationsKreisel” dell’ensemble Freon, ispirato al tema della relazione tra musica e colore. Il dipinto “Manao Tupapau”, uno dei capolavori assoluti di Gauguin, è una riuscita fusione di musica e letteratura, di composizione e simbolo. Fu dipinto nel 1892, durante i mesi felici che il pittore visse nella capanna di Mataiea assieme alla sua giovane moglie tahitiana Tehura, immortalata in questo come in altri dipinti e in una scultura. Fin qui il riferimento all’opera di Gauguin, di cui il mio lavoro non vuol essere né una trasposizione musicale, né tanto meno una realizzazione dei tanti riferimenti musicali che Gauguin annota nella sua descrizione al quadro.
L’idea su cui si fonda l’uso dell’elettronica in Manao Tupapau è nella ricerca di un’interazione tra gli strumenti e il nastro. L’elaborazione, che riguarda campioni degli stessi strumenti utilizzati in partitura, crea un terzo livello sonoro che conferisce prospettiva e profondità di campo alla musica, producendo, infine, una sorta di trompe-l’oeil nella quale gli strumenti interagiscono con la parte su nastro modificando le articolazioni e gli inviluppi parametrici dei suoni naturali, simulando dunque un intervento in tempo reale sulla musica eseguita. Il nastro è stato realizzato presso l’Istituto Gramma dell’Aquila. I campionamenti dei flauti e delle percussioni sono stati prodotti in collaborazione con Giuseppe Pelura e Rodolfo Rossi, interpreti della prima esecuzione assoluta dell’opera (Roma, Acquario Romano, 9 dicembre 1996).

CD “Manao Tupapau”
BMG RICORDI CMRCD1053 DDD Durata totale: 64:41
Editing: Mauro Cardi Istituto Gramma – L’Aquila
Fotografia: Tiziana Spera, Grafica: Alessandro Gatti
Edizioni Casa Ricordi – Milano

1. Manao Tupapau (1996) per flauto, percussioni, nastro e live electronics Freon Ensemble
2. E la notte rischiarava la notte (1993) per tre tastiere MIDI e live electronics M.Isabella De Carli, M.Rosa Bodini, M.Grazia Bellocchio, tastiere MIDI, Luca Francesconi, direttore
3. Fil Rouge (1997) per pianoforte e trio d’archi Ensemble Recherche
4. Trama (1984) per violino Marco Rogliano, violino
5. Wind (1992) per flauto dolce e arpa Antonio Politano, flauto dolce, Claudia Antonelli, arpa
6. The Spark to the Flame (1996) per sette esecutori Freon Ensemble, Stefano Cardi, direttore
7. Calendari Indiani (1990) per voce femminile e 10 esecutori Luisa Castellani, soprano, Musica d’Oggi, Luciano Pelosi, direttore

LA RAGIONE BAROCCA di Sandro Cappelletto
Una libidine di suoni ha preso possesso dell’estro compositivo di Mauro Cardi, già più geloso delle proprie intimità e stratificazioni, e ne segna la rotta. La sintesi di invenzione e organizzazione prorompe dall’esordio fragoroso di Manao Tupapau, ispirato, si dichiara, alla felicità di Paul Gauguin, autore dell’omonimo dipinto del 1892, quando il pittore viveva a Mataiea con Tehura, la giovane moglie tahitiana. Un tempo lontano, presente e differito, il tempo della memoria che prorompe e vive anche come rumore, disturbo, rottura caotica della frase-immagine compiuta, sempre parcellizzata e sempre riproposta dall’insistenza ritmica delle percussioni, dai frammenti melodici dei fiati. Cardi non è un figlio dei fiori: guarda a quei colori inventati con disincanto struggente e più avvicina il suo occhio che sente al desiderio, più ha bisogno di sporcare lo sguardo, annebbiato nell’abisso di frammenti, tra echi di frasi, respiri: così dialogante, il nastro magnetico compone un piano sonoro e di drammaturgia diverso rispetto alla corporeità dell’organico strumentale. I suoi interventi sono impudichi, violenti, sopraffattori, quasi affermano la non-conciliabilità dei due campi espressivi. Il vortice fonico dell’avvio è dichiarazione di fede in un virtuosismo strumentale, certamente neo-barocco nella movimentazione del volume sonoro e nell’effetto trompe-l’oeil delle esplosioni acustiche, che propone, per la sua riuscita, un rapporto essenziale e creativo con gli interpreti. Lo spazio della cadenza – rottura della sequenza a vantaggio di un’improvvisazione creativa sul materiale di base – può schiudersi ovunque.

Recensione del CD “Manao Tupapau” – CD Classica – Marzo 1999
Manao Tupapau, E la notte rischiarava la notte, Fil Rouge, Trama, Wind, The Spark to the Flame, Calendari Indiani. Freon Ensemble, Maria Isabella De Carli, Maria Rosa Bodini, Maria Grazia Bellocchio, Luca Francesconi, Ensemble Recherche, Marco Rogliano, Antonio Politano, Claudia Antonelli, Freon Ensemble, Stefano Cardi, Luisa Castellani, Gruppo Musica d’Oggi, Luciano Pelosi. BMG CMECD1053. 64’41”. Note (It. Ingl.). Distribuzione: Ricordi. Giudizio Tecnico: OTTIMO. DDD. Stereo. Registrazioni effettuate tra il 1993 e il 1997 in diversi studi e dal vivo (E la notte rischiarava la notte, Fil Rouge). Molto buona la presa dei suono e l’ambientazione. Non avvertibili rumori di fondo nelle registrazioni dal vivo. Interpretazione: OTTIMA.

Manao Tupapau è uno tra i più celebri e seducenti quadri di Paul Gauguin. Penso che il compositore romano Mauro Cardi (1955) si richiami al suo colore abbacinante e alla sensualità dell’immagine nell’intitolare il brano che dà il nome anche a tutto il Cd. In effetti, l’evoluzione creativa ha portato Cardi, a questo punto della sua carriera, ad un’immersione totale nel gusto del colore e della sonorità coinvolgente. La rigorosità di pensiero donatoniano, dei suoi esordi, sembra ora incrinata da scelte apparentemente dettate dall’estemporaneità coloristica, dall’istintività sensoriale, piuttosto che da troppo serranti preoccupazioni formalistiche e strutturalistiche. Sembra, dicevamo, perché in realtà il rigore rimane, la saldezza del tracciato non viene meno bensì Cardi scopre il gioco elettronico, si addentra in sentieri sinuosi che dissimulano il tracciato, riverberano e sublimano il segno. Appare facilmente evidenziabile un percorso d’ascolto, regolato cronologicamente, che mette in risalto la volontà di concentrazione sul fenomeno suono nella sua accezione più vasta ed articolata. Infatti, dai labirinti geometrici ed angolari di Trama per violino solo (1984), Cardi si indirizza a passi decisi verso una sorta di edonismo sonoriale. Per esempio la composizione Calendari indiani, per voce femminile e dieci esecutori, pur non avvalendosi dell’apparato elettronico, è caratterizzata da un brulicare di tramature sonore molto mobili e raffinate dove voce e strumenti sembrano conquistare una dimensione dell’accadimento sonoro sinora ignota. Significativamente i brani più recenti presentati nel CD, Manao Tupapau, E la notte rischiarava la notte, The spark to the flame si servono dell’apporto di elaborazione elettronica del suono (live electronics, tastiere MIDI, campionature del suono), che risulta come una naturale conseguenza e un potente mezzo per l’allargamento del campo uditivo) a questo punto della carriera artistica di Cardi. Le esecuzioni mi sono parse tutte di ottimo livello. Ad esse hanno contribuito i musicisti più di spicco nel panorama italiano della musica contemporanea come il soprano Luisa Castellani, le pianiste Maria Isabella De Carli, Maria Rosa Bodini, Maria Grazia Bellocchio, il compositore Luca Francesconi (qui in veste di direttore) e il chitarrista-direttore Stefano Cardi.
Mario Pagotto

Principali esecuzioni di Manao Tupapau:

Roma, 9/12/1996, Acquario Romano, Progetto Musica 96, Giuseppe Pelura, Rodolfo Rossi, regia del suono Mauro Cardi
L’Aquila, 05/09/1997, Società dei Concerti “B.Barattelli”, Giuseppe Pelura, Rodolfo Rossi, regia del suono Mauro Cardi
Torino 11/10/1997, Giuseppe Pelura, Rodolfo Rossi
Bari 21/05/1998, fl.Mario Caroli, , regia del suono Mauro Cardi
Bourges, 31/05/1998, Imeb
Roma, 12/10/1998, Giuseppe Pelura, Rodolfo Rossi, regia del suono Mauro Cardi
Milano, 23/11/1999, Agon, Giuseppe Pelura, Rodolfo Rossi, regia del suono Mauro Cardi
Pisa, 07/05/2000
Iowa University (USA), 01/04/2001
Venezia, 29/11/2007, Fondazione Cini, Ex Novo Musica, fl. Daniele Ruggieri, perc. Carlo Miotto, regia del suono Alvise Vidolin
Roma,14/10/2012, EMUfest 2012, Sala Accademica Conservatorio S.Cecilia, fl. Gianni Trovalusci, perc. Gianluca Ruggeri, regia del suono Mauro Cardi
Roma, 25/05/2016, Auditorium Università di Tor Vergata, G.Trovalusci flauto, G.Ruggeri percussioni

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