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Opere

Nessuna Coincidenza [1995]

azione scenico musicale in un atto,
per 2 soprani, tenore/recitante, attore, ensemble ed elettronica
Commissione Accademia Filarmonica Romana

Nessuna Coincidenza (1995)
azione scenico musicale in un atto, per 2 soprani, tenore/recitante, attore, ensemble ed elettronica
Libretto di S.Savi Scarponi
Commissione Accademia Filarmonica Romana
Produzione: Accademia Filarmonica Romana
Durata: 32′
Edizioni Ricordi

Organico: Fl. (Ott.) Cl. Fg. Trb. Trbn. Perc. (Mar. Vibr. G.C. Octapad T.tom T.tam Cmp.tbl. S.chimes)
Tastiera MIDI Chit. MIDI Vl. Vla. Vc. Cb. – nastro magnetico e live electronics

Prima rappresentazione:
Roma, 25/5/1995, Teatro Olimpico, Stagione Accademia Filarmonica Romana
Interpreti: soprani Margherita Pace, Christine Marano, tenore Luigi Petroni
gruppo strumentale Musica d’oggi, direttore Fabio Maestri
Scene e costumi Emanuele Luzzati; Regia Tonino Conte


Presentazione
L’azione si svolge in un pomeriggio estivo, per concludersi al tramonto, a bordo vasca di una piscina dove Andrea, la padrona di casa, riceve la visita della sua amica Giò. Le due si scambiano confidenze e pettegolezzi, in un gioco in cui progressivamente entra anche Sigue Sigue Sputnik, un maggiordomo molto sui generis. Intanto un misterioso uomo, Xavier, non smette di nuotare nella platea-piscina. Il vero motivo dell’incontro, continuamente rinviato, viene disvelato solo nel finale come vuole il copione del genere in questione, un genere dove l’intreccio e la suspence divengono pretesti necessari per operazioni in realtà giocate sul linguaggio.
L’opera è ambientata in un futuro prossimo anche se tutto, dai costumi da bagno delle protagoniste ai loro occhiali da sole, alla radio, sembrano provenire direttamente dagli anni ’50. Un po’ come nei fumetti di Moebius, vorremmo rappresentare un futuro che si è nutrito, azzerandone il significato, delle icone del passato. I personaggi sono gente comune, pericolosamenta frivola, esemplari di quell’umanità variopinta e allo stesso tempo omologata che si va avviando ad essere la nostra civiltà, generalmente rassegnata al dominio tecnologico ed incapace di vere idealità.
La musica partecipa all’azione divenendo protagonista in un gioco a più livelli: l’ambiente sonoro in cui i personaggi sono immersi, dal quale un’apparecchio radio trasmette canzoni e notiziari a getto continuo, il can¬to come artificio connaturato al teatro musicale, la musica come mezzo espressivo. E spesso la musica forza le situazioni, arrichisce la psicologia dei personaggi, gli va apparentemente contro, come il compositore, allo stesso modo, forza il proprio linguaggio.
(Mauro Cardi, 6/4/1995)


Recensioni
Corriere della sera, Roma, 27.5.1995
“Fra antichi conventi e belle piscine nascono opere buffe”
di Luigi Bellingardi

Su libretto di Stefano Savi Scarponi, “Nessuna coincidenza” è da Cardi orientata al futuro, ad un genere “cyberpunk” tra il fumetto e la telenovela. Due amiche sul bordo d’una piscina si scambiano delle confidenze, coinvolgendo nella storia il maggiordomo e un fusto di nuotatore. Forse però anche il lieto fine è fuori dalla realtà. Meno gravata di simbolismi “Nessuna coincidenza” s’avvale d’una trama sonora assai varia, con “live electronics”, strumenti a fiato e percussioni in spiccata evidenza. In complesso una serata assai particolare e buon successo per tutti.

La Repubblica, Roma, 3.6.1995
“L’opera buffa? Brutta bestia per i giovani…”
di Michelangelo Zurletti

[…] Per fare un’opera buffa occorre un libretto buffo, una partitura che sappia comunicare il testo buffo e sappia sorridere (i metodi sono infiniti, ne basta uno). E poi occorre un regista che sappia allestire uno spettacolo buffo. Sfortunatamente i nostri sono stati accomunati da uno spettacolo, di Tonino Conte, di deplorevole noia. Per quanto le scene fossero disegnate da Emanuele Luzzati, che conosce ironia e leggerezza e ha vera capacità di divertire. La scena è […] un bordo di piscina e un ombrellone con sedie a sdraio per “Nessuna coincidenza”. Scena povera ma sufficiente. […] “Nessuna coincidenza”, su testo di Stefano Savi Scarponi, è una tipica opera prima. C’è tutto. Un libretto abbastanza divertente, che parla di donne borghesi, radio, telefono, whisky e smalto per unghie, cuffie elettroniche subacquee, racconto di stupri e agnizione finale. Nella musica di Cardi c’è ancora di più: canzoni, musica d’estrazione donatoniana, Live Electronics, chitarra elettrica, alla ricerca di una sintesi totale di generi e linguaggio. Cardi è uno che sa scrivere e si serve bene di tutti questi mezzi. Ma chiede troppo. Gli occorrerebbe un soprano che avesse un’altra ottava acuta e convenienti note in chiave di basso.
Su libretto di Stefano Savi Scarponi, “Nessuna coincidenza” è da Cardi orientata al futuro, ad un genere “cyberpunk” tra il fumetto e la telenovela. Due amiche sul bordo d’una piscina si scambiano delle confidenze, coinvolgendo nella storia il maggiordomo e un fusto di nuotatore. Forse però anche il lieto fine è fuori dalla realtà. Meno gravata di simbolismi “Nessuna coincidenza” s’avvale d’una trama sonora assai varia, con “live electronics”, strumenti a fiato e percussioni in spiccata evidenza. In complesso una serata assai particolare e buon successo per tutti.

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