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Opere

Sinfonia (après Haydn 104) [2019]

per orchestra sinfonica, in 4 movimenti
Opera vincitrice del bando SIAE – CLASSICI DI OGGI 2018-19

Sinfonia (après Haydn 104) (2019)
per orchestra
in 4 movimenti

per il 60° dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento
opera commissionata con il sostegno di SIAE – CLASSICI DI OGGI 2018-19

Organico: 2.2.2.2. 2.2.1 Archi
Durata: 22 minuti ca.

Bolzano, 12 Novembre 2019
prima esecuzione assoluta
Trento, 13 Novembre 2019
Tione, 14 Novembre 2019

Orchestra Haydn di Bolzano e Trento
Timothy Redmond, direttore


 

La Sinfonia n.104 (“London”) di Franz Joseph Haydn è uno dei capolavori assoluti del repertorio sinfonico. L’idea di questo lavoro nasce in un periodo di appassionata rilettura di opere classiche. La motivazione della scelta non risiede certo nel tentativo di attualizzare o trascrivere la “104” per adattarla alla sensibilità contemporanea, ma nel tentativo di penetrare, da compositore, nei meccanismi più intimi del pensiero dell’autore, traendone ispirazione per un’opera originale. Da questa distanza storica sono ricercati possibili paralleli, ma soprattutto frizioni e tensioni stilistiche e formali: un entrare e uscire dal mondo armonico, timbrico e motivico haydniano, in qualche modo per stabilire un contatto critico, un dialogo a distanza con l’autore. E la “104”, con le sue sorprendenti aperture, con i suoi gesti scultorei e gli abbandoni improvvisi, con i suoi estrosi cambi di registro e con la sua mutevole orchestrazione costituisce un repertorio inesauribile di ispirazione. Il mio lavoro è una sorta di analisi viva dell’opera haydniana, riletta attraverso una lente deformante che agisca soprattutto sul fronte armonico, per allargarlo fino a spingerlo altrove, decontestualizzandolo, nonché sulla temporalità, per sospendere, o al contrario per esaltare, l’agogica haydniana: una sorta di teatro di gesti musicali nei quali ritrovare quei percorsi creativi che più mi appartengono. La “Sinfonia (après Haydn 104)” è stata commissionata con il sostegno della SIAE nell’ambito del progetto “Classici di oggi 2018-19” e vuole essere un omaggio all’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, nel 60° della sua fondazione.
(M.C.)

Haydn e l’ignoto a proposito della “Sinfonia (après Haydn 104)” di Mauro Cardi
La familiare figura di Haydn ci accoglie sulla soglia della Sinfonia. Con rassicurante solidità, appena sfiorata dalle laceranti volatine dei fiati, dipana il suo discorso, a noi così noto, così chiaro. Ma, allo stacco dell’Allegro, basta un passo, e ci siamo persi. Frammenti del linguaggio haydniano si aggirano intorno a noi. Ci passano accanto, tra masse aeree di suoni, li riconosciamo, ma non sappiamo più metterli insieme. Leggiamo le parole, ma il senso che sembrava in loro connaturato non si organizza più in quel discorso che ci sembrava immutabile nei secoli. È uno smarrimento inquietante che prende l’ascoltatore e non lo lascia più. Haydn non ci abbandona mai, in ognuno dei quattro movimenti della Sinfonia si mostra, affacciandosi con naturalezza nel discorso musicale, come se fosse sempre stato lì. E ogni volta ci turbiamo, riconoscendolo. È questo, Haydn? È una mutazione, un replicante fraudolento, un impostore? O forse la rassicurante serenità di Haydn non è mai esistita, se non nel nostro desiderio di trovare conforto nel passato? L’ultimo movimento apre, come un ultimo annuncio, con il tema di Haydn compresso in un unico gesto musicale. Lapidario, si erge come un portale, un’insegna su un’imponente muraglia. Ma superatolo nello spazio di una breve corona, affondiamo in un mare ribollente di figure musicali. Sono Haydn anch’esse? Magari ridotte all’osso, polverizzate in rapidi ribattuti, sforbiciate in frammenti? Non sappiamo più dirlo. Definitivamente sconcertati ci facciamo condurre per mano fino alla fine, un finale intenso e drammatico, che ci lascia senza risposte, ma con molte domande. Cos’era, in fondo, Haydn?
(A.B.)

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