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Recensioni tourneè australiana (luglio 1989)

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Recensioni tourneè australiana (luglio 1989)

Recensioni tourneè australiana
luglio 1989

“Exquisite delicacy in suggestive, atmospheric Italian connection”
di Clive O’Connell
The Age, Melbourne, 18.7.1989

Mauro Cardi, who is visiting this country, had three works performed: “Les Masques”, an unexpectedly straightforward trio of simple structure; “Mizar” for solo double bass, virtuosic writing with a passionate current, deftly negotiated by Kees Boersma, and the work that gave the night its title. […] Cardi, electing to erupt periodically from a gentle underpinning set of textures with blocks of fast-note sound […] Cardi’s nocturnal activity for octet holds less challenge dynamically but requires more ensemble accuracy, generally well achieved by Elision. One’s lingering memory of the piece – and the concert – is the plantive mingling of Stephen Morey’s mandolin with the guitar of Daryl Buckley in a fine exibition of mutual dependence and sonic rivalry.


“Musica nuova italiana alla Melba Hall: Mauro Cardi e Ada Gentile nell’accurata interpretazione del complesso australiano Elision”
di Emilio Bini
Il Globo dall’Australia, 17.7.1989

[…] “Les Masques” di Mauro Cardi ci hanno fatto provare saltellanti guizzi, tremuli improvvisi, sensazioni di vuoto, dissonanze alternate ad accenni contrappuntistici di notevole finezza rotti da un drammatico finale. […] Abbiamo poi ascoltato le varianti un po’ difficili dell’astrazione con “mizar” di Mauro Cardi eseguita al contrabasso – come già la sera precedente all’Istituto di Cultura – dall’olandese Kees Boersma. Il programma si è concluso con “Effetto notte”, il fiore all’occhiello di Mauro Cardi che ha trovato nel complesso Elision […] interpreti appassionati ed ispirati. Scritto apposta per l’Elision Ensemble, questo pezzo tende a rendere attraverso sospensioni e con un crescendo di tensioni, il palpito arcano della notte trascinato verso spazi misteriosi, in un vortice progressivo che attrae ed incanta irresistibilmente: ricorda “Dans la nuit” di Henry Michaud o “Nocturnal” di Varèse. La “musica nuova” che rappresenta nella musica contemporanea la punta più avanzata di ricerca di forme e sonorità nuove protese alla raccolta dei suoni dispersi, trova – nonostante complesse e pedisseque difficoltà di diffusione cui Mauro Cardi accennava nella sua conferenza di mercoledì sera all’Istituto – sempre più gradita accoglienza nel pubblico nazionale e internazionale.

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