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ALBUM “VOICES” – Alessandro Cipriani

ALESSANDRO CIPRIANI

VOICES

DISPONIBILE su CD, LP Vinile in edizione limitata numerata, e in digitale su Hi-Qu music, ITunes e Spotify

Voci: Isabeella Beumer (Germania), Nazif Cela (Albania), Alba D’Urbano (Italia), Grupi Antea (Albania),  Tuuni Lansman (Lapponia Finlandese), Ann Masina (Sud Africa), Dorothée Munyaneza (Ruanda) e Dudu Yende (Sud Africa)

Electronics: Alessandro Cipriani

CNI-Look Studio CNDL 32043

Post-production and mix: Alessandro Cipriani at Edison Studio
Mastering: Maurizio Argentieri and Marco Massimi
Le foto della pelle di Alba D’Urbano sono tratte dal suo lavoro visuale “Il Sarto Immortale”

con il supporto di SIAE-Classici di Oggi

Di chi è questa musica? Che genere di musica è? Da 20 anni ormai sento che la mia musica non viene da me, mi sento come un filtro dinamico attraverso cui passano suoni, alcuni provenienti da altri musicisti, altri provenienti da una dimensione astratta e che arrivano a me in modo un po’ misterioso; sono suoni che non esistono ancora, aspettano solo di essere realizzati, portati a diventare qualcosa di percepibile, attraverso me e i mezzi che ho a disposizione. In questa raccolta, a seconda dei vari brani, il mio intervento va da una completa invenzione, a collaborazioni nella composizione con altri musicisti, fino ad arrangia- menti ed elaborazioni di musiche tradizionali, di cui alcune firmate da altri.Un’azione, quindi, che va da un intervento “forte” (una realizzazione quasi dal nulla) fino a un intervento “leggero”, un’elaborazione delicata di una “culla sonora” nella quale porre una musica già esistente per espanderne le possibilità, scoprirne quei segreti che sarebbero altrimenti impossibili da ascoltare in condizioni normali e farli venir fuori in forma percepibile.Per fare tutto ciò uso l’elettronica, ma non si tratta di musica elettronica, non uso sintetizzatori o batterie elettroniche, ma utilizzo le nuove tecnologie per creare diversi zoom all’interno dei suoni acustici già esistenti per esplorarli ed espanderli. La musica si muove lungo un continuum che va dal suono concreto delle voci così come sono, fino alla loro astrazione, cioè fino ad elaborarle e trasformarle per portarle al confine con ciò che non è più “terreno” o eseguibile da esseri umani. Il suono reale acustico della voce e la sua elaborazione virtuale convivono, sono legati da ponti, esistono contemporaneamente, si fondono, si scambiano di ruolo, si separano e poi di nuovo quasi si confondono, ed è per questo che la musica che ne viene fuori non può essere definita mediante una sola mappa, ma attraverso una mappa costituita dall’incrocio di altre mappe, che possiamo leggere in trasparenza. Inutile includerla in un confine.

Le voci sono al centro di questo album, voci recitate, voci concitate, voci cantate, voci che sono e voci che sembrano di animali, voci che vengono da tempi e luoghi lontani fra loro e lontani dal nostro tempo e luogo. Perciò non c’è un genere comune che le possa definire, ma forse queste musiche si incontrano fra loro col- legate da un’arte fatta di scomposizioni e ricomposizioni, decontestualizzazioni e ricontestualizzazioni.

Il corpo e la “terra” da cui provengono queste musiche possono passare solo in forma di suoni ridotti a codice binario o rappresentati in campioni. Si possono perdere molte cose a registrare… Non c’è più nessun luogo fisico in quelle musiche, una volta che siano state catturate, ma nel momento in cui l’atto compositivo produce un nuovo senso, un senso condiviso dall’ascoltatore, quelle musiche trovano un loro nuovo spazio: esse risuonano dentro ogni persona che ascolta.

Cerco ogni volta di non perdere quel filo sottile che mi lega al suono originario e ai suoi esecutori con i quali ho lavorato, cerco di trovare quello stretto passaggio fra i codici binari che mi consenta di far passare le forze originarie di ciò che fu registra- to e che viveva di onde sonore fisiche e che faceva risuonare le corde dell’anima. E allo stesso tempo cerco di svelare altro, portare alla luce scampoli di quella dimensione non fisica, intraducibile, che è nascosta nelle pieghe del suono… Buon ascolto…

Thanks to:

Teresa Vasselli, Francesco Cipriani, Giancarlo Bizzi, Momcilo Borojevic, Maurizio Argentieri, Fausto Carotenuto, Luigi Ceccarelli, Carole Chambellon, Massimo Cipriani, Alba D’Urbano, Fabrizio Furfaro, Victoria Laloe, Giulio Latini, Besnik Litja, Marco Massimi, Robyn Orlin, Francesco Passarelli, Lucia Romagnoli, Gian Marco Sandri, Barry Truax, Atanasio Vulcano, the CREA crew, all my friends and all members of my family.