Background checks
per orchestra con video e voce registrata
prima esecuzione assoluta
Marco Angius, direttore
Orchestra Haydn di Bolzano e Trento
Commissione della Fondazione Haydn di Bolzano e Trento
Il 5 gennaio 2016, alla Casa Bianca, ricordando i 20 studenti e i 6 adulti uccisi alla Sandy Hook Elementary School di Newtown nel Connecticut, Barack Obama tiene uno dei suoi ultimi discorsi da Presidente sui “Background checks”, i controlli che negli Stati Uniti dovrebbero sempre precedere la vendita di qualsiasi arma. E’ un discorso diverso dal solito. Il Washington Post lo presentarà come “President Obama’s amazingly emotional speech on gun control”. Barack Obama ha certamente degli appunti, ma non sembra leggerli e non sembra avere neanche il teleprompter, il “gobbo” spesso utilizzato dagli oratori per non distogliere lo sguardo dagli spettatori. Ne risulta un discorso unico, toccante, appassionato.
Background checks “amplifica” e proietta nell’orchestra la voce del Presidente, le inflessioni, la tensione del ritmo e delle pause del suo discorso. Una mimesi utopica tra la voce parlata e gli strumenti, nell’illusione di poter traslare nel suono qualcosa dell’interiorità che anima l’oratore: forse qualcuno degli attimi del pensiero che anticipa e segue la parola.
Ampie porzioni del discorso di Obama articolano un prologo, tre parti e una coda interrotte a più riprese da una sorta di ritornello che solo nella sua ultima apparizione svelerà il suo intento: spingerci ad inquadrare il tema in una più ampia e a noi più vicina, tragica, prospettiva.
Background checks è un tributo proposto con sincera riconoscenza, per non dimenticare.
(FCC)